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ERNIE INCISIONALI O LAPAROCELI

Il laparocele è un difetto parietale (quindi un buco) secondario ad interventi chirurgici, per questo viene anche detto ernia incisionale. Vengono pertanto escluse da tale definizione i difetti spontanei rappresentati dalle diastasi (allontanamento) dei muscoli retti.

EPIDEMIOLOGIA

laparocele L’ incidenza dei laparoceli è pari a circa il 9-19 % di tutte le incisioni chiurgiche, con percentuale variabile in relazione a determinati fattori di rischio di ordine generale e/o locale che fanno parte delle considerazioni etiopatogenetiche (vedi seguito).
In chirurgia laparoscopica possono verificarsi in percentuale dell’1-3 % nella sede di inserzione dei trocars.
Circa l’80% dei laparoceli si manifesta entro il primo anno dall’intervento chirurgico mentre il rimanente 20% viene diagnosticato dopo 3 a 5 anni.

 

ETIOPATOGENESI

Fra i vari fattori etiologici (cause) è necessario distinguere i fattori predisponenti locali da quelli sistemici (di carattere generale). Numerosi fattori sistemici possono predisporre l’insorgenza di un laparocele, fra questi in primo luogo l’età avanzata e le malattie dismetaboliche (diabete mellito ed obesità); insufficienza epatica e renale; stati di malnutrizione; terapia radiante e terapia cortisonica; ed in ultima analisi tutte le condizioni che predispongano ad un aumento della pressione endoaddominale nell’immediato post-operatorio (insufficienza respiratoria, marcata distensione addominale, vomito ecc.). In fase di convalescenza può contribuire la stipsi cronica e la precoce ripresa dell’attività lavorativa e/o sportiva. Fra i fattori di rischio locali la prima considerazione riguarda l’eventuale intervento in urgenza ed il tipo di chirurgia sporca o contaminata poiché le infezioni della ferita chirurgica, i sieromi e gli ematomi sono altamente predisponenti. Altri fattori locali sono correlati al sito (punto) di incisione, poiché le ferite ampie, longitudinali e sovraombelicali sono maggiormente a rischio.

QUADRO CLINICO

Il quadro clinico è in relazione al volume del laparocele, alla sua riducibilità ed all’insorgenza di gravi complicanze come lo strozzamento o fenomeni sub-occlusivi. I laparoceli di piccole dimensioni non determinano complicanze di ordine generale, sono solitamente riducibili; il sintomo più frequente è il dolore dovuto all’impegno di visceri od omento nella porta erniaria. I laparoceli di grandi dimensioni possono invece avere gravi ripercussioni sistemiche. La mancanza del fisiologico equilibrio fra attività dei muscoli addominali, pressione intraddominale ed escursioni diaframmatiche è alla base della cosiddetta “malattia da laparocele” caratterizzata da gravi turbe respiratorie fino all’insufficienza. Per tale motivo è sempre obbligatoria in questi pazienti una attenta preparazione all’intervento chirurgico che preveda anche le prove di funzionalità respiratoria con eventuale predisposizione di ricovero in terapia intensiva nel post-operatorio. La diagnosi è sempre clinica, ma specialmente nei grandi laparoceli o nei difetti multipli può essere necessaria la TC addominale al fine di valutare esattamente le dimensioni del difetto e predisporre un più corretto approccio alla chirurgia riparativa con protesi.

TERAPIA CHIRURGICA

Il trattamento chirurgico dei laparoceli viene eseguito mediante riparazione protesica praticabile sia in chirurgia aperta che laparoscopica. La sede di posizionamento della protesi può essere varia (extraperitoneale per via open, oppure intraperitoneale sia per via open che laparoscopica).

tecnica tradizionale aperta

trattamento laparoscopico